Il Comitato Diritti Civili delle prostitute, l’associazione radicale Certi Diritti, i Radicali Italiani hanno scritto al Sindaco di Rimini con la richiesta di ritirare la Ordinanza che ancora una volta propone repressione e multe contro le/i lavoratrici/ori del sesso e i loro clienti
Roma-Rimini, 20 giugno 2022
Alla c.a. del Sindaco di Rimini
Dott. Jamil Sadegholvaad
Egregio Signor Sindaco,
Le scriviamo dopo aver appreso da fonti di informazione dell’ordinanza da Lei di recente adottata (n. di registro 2478 del 3.06.2022) in materia di sanzioni agli esercenti il lavoro sessuale e alla loro clientela.
Ci rivolgiamo a Lei nella nostra qualità e nell’interesse di realtà associative e politiche che da tempo si battono per i diritti civili degli individui, e in particolare delle persone che si prostituiscono (siano esse autodeterminate o vittime di violenza e sfruttamento).
Riteniamo necessario e anzi urgente porre alla Sua attenzione la circostanza per cui l’articolazione dell’atto da Lei di recente emanato rispecchia integralmente le caratteristiche rintracciate in diverse ordinanze sindacali dichiarate negli ultimi anni illegittime dai Tribunali amministrativi regionali del nostro paese.
Secondo giurisprudenza consolidata, infatti, le condotte vietate e gravemente sanzionate con tali provvedimenti vengono descritte con un “insufficiente grado di determinatezza”, come reso evidente dal rilievo riconnesso anche “ad atteggiamenti”, a “modalità comportamentali”, all’abbigliamento quando non addirittura a “saluti allusivi” – locuzioni presenti anche nell’ordinanza da Lei emessa – e dunque a condotte e profili che ineriscono alla sfera delle stesse modalità di “espressione della personalità”.
Sotto un ulteriore profilo occorre ricordare che l’ordinamento vigente non consente la repressione di per sé dell’esercizio dell’attività riguardante le prestazioni sessuali a pagamento; fattispecie che invece viene a realizzarsi attraverso l’emanazione di ordinanze siffatte, le quali, lungi dal colpire condotte di sfruttamento della prostituzione, ledono invece i diritti di chi è coinvolto nel fenomeno. E’ anche per tali profili che i Tribunali amministrativi di frequente censurano gli atti sindacali disponendone l’annullamento.
Le ordinanze contingibili e urgenti emanate ai sensi dell’art. 54 del Testo Unico degli Enti Locali, ricordano ancora i giudici, costituiscono infatti “strumenti apprestati dall’ordinamento per fronteggiare situazioni impreviste e di carattere eccezionale”, e non per rispondere a fenomeni strutturali e radicati da governare con gli strumenti ordinari che il nostro ordinamento garantisce.
Ma ciò che più rileva è che sono state ritenute fondate anche le deduzioni dirette a contestare la violazione del principio di proporzionalità nell’uso del potere amministrativo in questi casi, stante la “diretta incidenza” di tali ordinanze “su diritti e libertà individuali, con previsione della irrogazione di una sanzione pecuniaria in misura fissa e generalizzata che è suscettibile di dispiegare la propria portata afflittiva essenzialmente sulle vittime della catena criminale”, non portando beneficio alcuno alla collettività.
Ed allora, in base a tutte le premesse riportate, siamo quindi a chiederLe di ritirare in autotutela l’ordinanza contingibile e urgente n. 2478/2022, anche al fine di scongiurare iter giudiziari dispendiosi e dover far fronte alle iniziative che siamo determinati a portare avanti per contrastare atti dannosi e lesivi dei diritti delle persone.
Siamo certi che tale decisione sarebbe da ritenersi pienamente coerente non solo con i poteri di autotutela che l’ordinamento espressamente Le conferisce, ma anche, con la cornice di una più ampia visione politica di contrasto al ricorso abusivo dei poteri speciali conferiti dalla legge che, forti della narrazione securitaria e repressiva che caratterizza parte della politica in questi tempi, si confermano strumento di sospensione dei diritti e delle libertà dei cittadini.
Nel rimanere a disposizione per qualsivoglia chiarimento o approfondimento ritenga necessario, Le porgiamo i migliori saluti
Avv. Giulia Crivellini, Radicali Italiani
Claudio Uberti, Associazione Radicale Certi Diritti APS
Pia Covre, Comitato per i diritti civili delle prostitute
Jacopo Vasini, Radicali Rimini