Seleziona una pagina

A fronte della presenza esponenziale dipersone migranti arrivate a Trieste attraversola rotta balcanica, per la giornata europeacontro la tratta, quest’ anno abbiamo decisodi non appendere il banner “Trieste nonTratta” dal balcone di un’ istituzione pubblicama dal Silos, come luogo simbolico della nonaccoglienza.Questa decisione è maturata dall’esigenza didenunciare le insostenibili condizioni cheportano centinaia di persone migranti, tra cuidonne e minori, a vivere all’addiaccio al Silos oall’aperto in Piazza Libertà.In una giornata come questa, che ha comeobiettivo la sensibilizzazione dell’opinionepubblica e delle istituzioni sul fenomeno dellatratta di persone, ci uniamo all’appello delleassociazioni cittadine per trovare soluzionidignitose, che rispettino i diritti fondamentalidei minori stranieri non accompagnati, deigiovani uomini, delle donne sole o conbambini che arrivano prevalentemente dallarotta balcanica.Non va nemmeno trascurato il crescentenumero di donne sole o con figli di ritorno daaltri stati europei. Si tratta spesso di donnearrivate in Italia diversi anni prima, chetentano una vita migliore in altri stati come laGermania, la Francia o il Belgio, e che sononuovamente a rischio di grave sfruttamentoIl mandato istituzionale degli enti antitrattasul territorio nazionale è quello di ascoltare eraccogliere formalmente le storie migratoriedi queste persone, che vengono segnalate dadiversi enti in quanto potenziali vittime ditratta e di grave sfruttamento. Le narrazionidel percorso migratorio parlano di graviviolenze subite sin dal paese di origine edell’assoluta violazione dei loro diritti umanidurante il viaggio. E’ quindi fondamentaleeffettuare una precoce identificazione di chiarriva attraverso la rotta balcanica, al fine dioffrire loro la dovuta e adeguata assistenzaChi resta fuori dal circuito dell’accoglienzainfatti rischia di essere esposto a pressioni eviolenze da parte di trafficanti senza scrupoli,interessati a lucrare sulle loro vite.In questa giornata che ricorda l’importanza dioffrire un’alternativa di vita libera da violenzae tratta, chiediamo con forza alle istituzionirisposte concrete a questa situazioneinsostenibile:servono maggiori risorse, per una città diconfine come Trieste, per affrontare unproblema così complesso. E’ da un anno che ilprogetto aspetta l’erogazione dei fondistanziati dal Dipartimento Pari Opportunitàper la sua attuazione, di fatto mettendo inginocchio le attività previste dal mandatoistituzionale. Senza i fondi necessari non èpossibile per il progetto anti tratta rispettaregli impegni assunti con le persone assistite econ le proprie dipendenti.Chiediamo inoltre:una tavolo di coordinamento istituzionale perdonne e persone transgender in situazioni divulnerabilità;il reperimento di un luogo di accoglienzatransitoria per chi arriva a Trieste dalla rottabalcanica anche in vista della stagioneinvernale;l’accesso a servizi igienici gratuiti nellareadella stazione ferroviaria;L’equipe del Progetto Stella Polare (CDCP ApS)

it_ITItalian