L’Associazione Luca Coscioni ci informa che mercoledì 26 giugno è stata una giornata storica per l’Irlanda: il Parlamento ha approvato la legge che rende legale la gravidanza per altri (GPA). Un risultato storico reso possibile dal lavoro della senatrice Mary Seery Kearney insieme all’associazione Irish Families Through Surrogacy che da anni si batte per i diritti delle famiglie che hanno fatto ricorso alla GPA.
Lo scorso aprile in un convegno organizzato insieme a Famiglie Arcobaleno avevamo annunciato che l’Irlanda avrebbe presto approvato una legge sul tema. Nel suo intervento la senatrice Kearny aveva anche auspicato che tale diritto fosse riconosciuto oltre i confini nazionali:
“mia figlia e ogni altro bambino nato tramite maternità surrogata e le loro famiglie meritano di essere protetti dalla discriminazione e da ingiuste condanne. I paesi che attualmente vietano la maternità surrogata lo fanno per paura dello sfruttamento delle donne e del traffico di bambini, le loro paure sono legittime. Ma il modo migliore per proteggere donne e bambini non è vietarli, abbandonandoli alle grinfie della criminalità. Il modo migliore per rivendicare i loro diritti è legiferare e creare un quadro etico internazionale in tema di maternità surrogata basato sui diritti umani di tutti i soggetti coinvolti”.
La scelta dell’Irlanda è chiara: una legge che regolamenta l’accesso alla GPA per tutelare tutte le persone coinvolte prevenendo ogni forma di sfruttamento.
Il dibattito irlandese è avvenuto nel momento in cui l’Europa ha approvato la direttiva che introduce nuove forme di riduzione in schiavitù e chiede agli Stati membri di sanzionare solo le forme di maternità surrogata in cui si rinvenga sfruttamento.
Nei prossimi giorni il Senato italiano voterà la legge “Varchi” che vuole rendere la surrogazione di maternità un “reato universale”, cioè una condotta perseguibile anche se praticata all’estero dove questa è disciplinata con legge. Le pene previste vanno dalla reclusione fino a 2 anni e multe fino a un milione di euro!
Se l’Italia approverà la legge Varchi ci troveremo di fronte alla situazione paradossale per cui un cittadino italiano stabilmente residente in Irlanda potrà accedere legalmente alla GPA ma nello stesso tempo commetterebbe un crimine punito dal nostro Paese e rischierebbe fino a due anni di reclusione rientrando in Italia. E tutto questo rimanendo in Europa.
Vedi il messaggio della senatrice Mary Seery Kearney cliccando qui.