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“Un contratto non rinnovato a una professoressa trentina in ragione dei sospetti sul suo orientamento sessuale è costato a un istituto scolastico cattolico la condanna a risarcire la docente per il danno da discriminazione di euro 30.000, cui aggiungere 13.329 euro per il danno patrimoniale subìto. La Cassazione ci ha dato ragione e la sentenza è definitiva!”

Lo dice il presidente di Certi Diritti https://www.certidiritti.org/ Leonardo Monaco.
L’associazione ha preso parte al ricorso sostenendo le ragioni dell’insegnante discriminata.

“La vicenda, iniziata nel 2014, trova solo adesso la sua conclusione a causa dei lunghi tempi della giustizia italiana. Rappresenta un importante precedente contro le discriminazioni sul posto di lavoro nei confronti delle persone LGBTI e sconfessa una lettura fuori dal mondo del principio di libertà di insegnamento delle scuole religiose, secondo la quale potrebbe essere ammessa una discriminazione così grave in ragione dell’orientamento sessuale”

“Il risultato è dovuto al coraggio della protagonista della vicenda, che con la sua denuncia ha attivato la macchina della giustizia, e agli avvocati Alexander Schuster e Giulia Perin che hanno rappresentato lei e la nostra associazione. La Suprema Corte – conclude Monaco – ha confermato anche il risarcimento in favore dell’Associazione Certi Diritti che verrà investito in iniziative per la libertà sessuale di tutte e di tutti.”

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